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Brusciano, intervista al writer Pietro Sgambati

Dopo il successo degli anni precedenti, esce il libro "Angela e Filippo" edito Booksprint Edizioni. L'autore si racconta ad Antonio Castaldo

Dopo la pubblicazione per le Edizioni Artescrittura dell’opera prima “ L’Eterna Illusione” e la positiva avventura letteraria nel 2012 con il romanzo “Angela e Filippo” ,edito da Booksprint Edizioni, continua la lunga carriera di "writer" di Pietro Sgambati, cittadino di Brusciano, intervistato da Antonio Castaldo dell'Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali.

Da dove nasce il desiderio di scrivere e l’urgenza della comunicazione creativa ?

"Fin dalla prima adolescenza é nato in me il ghiribizzo di scrivere. Ascoltavo  attentamente le favolette degli anziani e mi chiedevo se fosse conveniente mettere tali affascinanti storielle su un libro vero per tramandarle alle future generazioni. L’Iliade, l’Odissea e numerose altre letture a sfondo epico stimolarono la mia immaginazione  durante la mia prima adolescenza. Questa fantasia si è trasformata in serio proponimento quando ho frequentato la Scuola Superiore , dopo aver letto opere più impegnative come Umiliati e Offesi e l’Idiota di Dostoevskij, I Miserabili di Victor Hugo, Guerra e Pace di Tolstoj e altri romanzi di fama internazionale di autori sia italiani che stranieri".  

Qual'è, fino ad ora, il tuo percorso di vita?

Diploma di Ragioniere e perito commerciale nel 1963. Laurea in Scienze Politiche  nel gennaio 1981. Corso di Perfezionamento in Amministrazione e Finanza degli Enti Locali presso la Facoltà di Giurisprudenza alla “Federico II°”  Napoli, nel 1997. Lavoro:  a) Assistant Nurse con iscrizione al ruolo 1966 presso il “Council of London” ; b) Multinazionale ITCompany e Eastren Gas Board , sempre a Londra quale Impiegato amministrativo. Soggiorno a Londra dal 1964 al 1970;  c) Per varie Società commerciali ed industriali nel territorio napoletano ed in qualità di impiegato responsabile del settore estero; d) Presso il Tribunale di Torino dal 1999 al 2001 e Tribunale di Nola dal 2001 al dicembre 2007 in qualità di Cancelliere. Dal gennaio 2008 sono in pensione.

 Quali sono gli autori che utilizzi come modello per scrivere?

Sono molti. Quelli più incisivi sulla mia formazione lì ho già citati come il Manzoni e Pavese tra i principali autori italiani, Dostojeskji e Victor Hugo tra quelli stranieri. Il riferimento storico è appunto la letteratura del risorgimento e quello anteriore, per esempio della rivoluzione francese, che segnò sicuramente la svolta verso il libero pensiero e l’uso della ragione in tutti i domini della società.  

C'è un luogo a cui sei affezionato?

 I luoghi dove sono nato e cresciuto. Le diverse città, italiane e estere, in cui ho vissuto principalmente per motivo di lavoro e saltuariamente per turismo. Città in cui ho avuto modo altresì di arricchire il mio bagaglio culturale. Di queste città cito soprattutto Londra e Torino (In Italia) Brumath e Strasburgo (in Francia).

Ci sono delle figure che hanno dato sostegno al tuo progetto letterario ?

 Massimo Nardi, cittadino romano, promotore di Autori on Line. Un uomo amante Della divulgazione del sapere e patrocinatore del volontariato culturale. Lui che ha creduto nella mia prima opera, L’Eterna Illusione e la Booksprintedizioni di Buccino, dirigenti e  collaboratori. Un editore che offre aiuto e consulenza a tutti coloro che hanno un sogno nel cassetto. Grazie alla Booksprint viene diffusa quella letteratura che  andrebbe diversamente persa. Non sempre il buon romanzo è un frutto accademico.   

Qual è lo scopo della tua arte letteraria?

 Soprattutto di portare alla ribalta la storia di piccoli borghi e di gente umile che fanno parte della storia. La storia non è fatta dai Garibaldi, dai Mazzini, dai vari  Cavour e cos’ via. Fa parte della storia anche l’uomo semplice che vive, gioisce e  soffre alimentando nel suo intimo tante speranze e progetti.  

 E per quanto riguarda i progetti futuri?

Un terzo romanzo che sarà diverso sia dal primo che dal secondo. Non ho fretta. Se dovessi fermarmi a scrivere non sarebbe un problema. Se dovessi smettere di leggere allora mi preoccuperei seriamente.  

 

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